
Se hai già letto il post del blog di Irene sai già che è importante che un testo aiuti il tuo sito a posizionarti su Google, altrimenti sarà difficile portare nuovo traffico e nuovi potenziali clienti sulle tue pagine, MA ciò che devi sempre tenere a mente è che il fine ultimo di un testo rimane pur sempre quello di essere letto e compreso dagli esseri umani, quindi è inutile attirarli sul tuo sito se poi trovano ad accoglierli un testo scritto in modo sciatto o mancante di informazioni essenziali per gli utenti.
Questo a volte accade quando si investono molte energie nella ricerca delle parole chiave e poi non si dedica abbastanza cura nella scrittura e nella rilettura: se si ha la sensazione che ruoti tutto attorno a quella manciata di sinonimi, ripetuti fino alla nausea fino a sembrare quasi svuotati del loro significato, è il caso di fermarsi un attimo e ricominciare da capo.
Anche la SEO si evolve
Introdurre la SEO nella scrittura di testi ottimizzati per il web per essere più attraente nei confronti dei motori di ricerca non significa adescare i lettori con trucchetti da due soldi: quando arrivano sulla tua pagina, gli utenti devono poter trovare dei contenuti in linea con la loro richiesta e non una serie di formule snervanti, concepite e reiterate solo per ospitare le parole chiave che garantiscono un click: quante volte hai chiuso una pagina web sbuffando dopo l’ennesima frase replicata all’infinito, senza arrivare mai al punto (“In questo post imparerai a sbucciare le patate….” “Se non sai come sbucciare le patate continua a leggere….” “Ti dirò cosa serve per sbucciare le patate, ma prima….”)?
Se anni fa questo espediente poteva essere accettabile, adesso siamo tutti molto più rapidi a capire l’antifona e uscire dal sito dopo un’occhiata veloce, e per questo Google è molto più rigido: una frequenza di rimbalzo (la percentuale di abbandoni del sito dopo un breve tempo di permanenza su una pagina) molto alta indica che l’utente non ha trovato quello che stava cercando ed è andato a cercare altrove: come se tu avessi una salumeria, esponessi in vetrina anche piatti e stoviglie e i tuoi clienti, entrati perché ti hanno scambiato per un negozio di casalinghi, se ne andassero immediatamente, senza comprare neanche una fetta di salame e per di più dopo aver fatto scattare un contapersone che rende sempre più evidente il divario tra quella cifra e il numero di scontrini che hai battuto ogni giorno. Google prende nota di quella differenza tra chi entra ed esce precipitosamente e tra chi entra e si trattiene un po’ per dare almeno un’occhiata: e tu sai che se vogliamo farci trovare nelle prime posizioni dei risultati di ricerca, Google proprio non va fatto irritare.
Come fare SEO in modo efficace
Alla base della tua ricerca, così come della tua strategia, deve esserci sempre la comprensione dei bisogni del tuo cliente ideale e dei modi in cui tu puoi soddisfarli: per tradurre questo concetto in parole chiave, occorre prima di tutto mettersi in ascolto: leggi le email che ti mandano per chiederti informazioni sui tuoi prodotti o servizi, appunta i termini più ricorrenti nelle recensioni che lasciano, e poi affidati a una piattaforma in grado di analizzare e suggerire le parole chiave.
La maggior parte dei servizi di questo tipo ha funzionalità molto complesse, indispensabili per i SEO analyst ma sicuramente superflue per chi sta iniziando a farsi le ossa nel mondo della SEO, quindi puoi avvalerti anche delle loro versioni free. Ti porto come esempio Ubersuggest , uno dei tanti servizi in cui inserisci una parola nel motore di ricerca e ricevi suggerimenti sulle parole correlate che possono accompagnare la chiave principale.
A fianco, vengono riportati anche i link dei siti meglio indicizzati per quella voce di ricerca, nel caso tu volessi analizzare il modo in cui hanno usato le stesse parole chiave.
Puoi ripetere la ricerca su tutte le espressioni che ti servono, annotare i risultati ma anche – soprattutto! – tutte le idee che ti verranno in mente a mano a mano.
Sei tu che scrivi, sei tu che apri la porta ai visitatori
Se conosci bene ciò che vendi, se conosci bene il tuo cliente ideale, se hai capito quali sono le parole da usare per farlo arrivare fino a te tramite i motori di ricerca, a quel punto non ti resta che impiegarle nel modo più onesto, funzionale e piacevole.
Ricorda di creare una gerarchia tra le informazioni, di strutturare il testo che spieghi bene ciò che vuoi comunicare, senza ripetizioni inutili, abbiamo detto, ma anche senza esagerare con l’ermetismo: Google apprezza le pagine ricche di contenuti ben fruibili.
Non è detto che tu debba usare tutte le parole chiave che hai trovato: l’adagio in media stat virtus riassume l’atteggiamento sospettoso che Google potrebbe avere nei tuoi confronti quando ti viene voglia di rovesciare tra le tue frasi un sacchetto pieno di parole chiave molto simili tra loro.
Leggi e rileggi: questo vale sempre, anche nella scrittura SEO. Ci vorrà un po’ di esercizio prima che ti abbandoni la sensazione di fare i salti mortali per scrivere testi di senso compiuto che integrino le parole chiave, ma vedrai che quando avrai imparato non sarà più così difficile.
Né farsi trovare da Google, né farsi leggere volentieri.
Buona scrittura!